Filippo Biagioli (Pistoia, Italia, 09/02/1975) è un artista visivo internazionale, conosciuto anche con lo pseudonimo di “analphabeta” o “Filippo Biagioli Novies Lucens”. Inizia a dipingere nel 1997, dopo una lunga convalescenza causata da un incidente stradale. Biagioli (in foto, nel 2013) si dedicò dapprima all’arte grafica, ai fumetti e ai tatuaggi ed iniziò a studiarne autonomamente il significato rituale. L’incontro e la successiva profonda amicizia con l’artista pistoiese Romolo Romano costituisce un punto di svolta per la sua carriera, alla quale Biagioli attribuisce grande importanza, poiché Romano ha avuto una grande influenza nella crescita di Biagioli sia come artista che come persona. Scrive quest’ultimo nel suo libro “Arte sul fiume”:
“…ho iniziato a dipingere, e quello è stato l’inizio del cambiamento. A quel tempo seguivo il percorso classico della pittura artistica su tela della provinciale mentalità pistoiese, e solo grazie all’amico e collega Romolo Romano ho cominciato a dubitare che fosse la strada giusta. Quest’ultimo ha insistito affinché fossi e agissi in modo indipendente, come dettava la mia voce interiore.“.
Ed è in questo periodo che l’arte di Biagioli diventa più spontanea.
Nel 2006 inizia una nuova fase della sua carriera. Biagioli si cimenta nel disegno, nella scultura, nella calligrafia e nella fotografia. Inizia a firmare le sue opere con l’abbreviazione delle sue iniziali, FPP. Successivamente inizia a farsi conoscere con lo pseudonimo di “analphabeta“, ispirato dall’Arte Analfabetica di Jean Michel Basquiat, e dall’Art Brut di Jean Dubuffet.
La spontaneità è alla base di quest’arte, ma presenta non poche differenze a seconda dei paesi di origine. Durante un’intervista nel 2012, Biagioli ha detto:
“Jean-Michel Basquiat è stato il capostipite dell’Arte Analfabetica, che ha gettato le sue basi a New York negli anni ’80. Sono sempre stato attratto dalla sua spontaneità, immediatezza e stile grafico. Ho tratto molta ispirazione da lui, ma le mie radici culturali non possono essere le stesse. Serravalle Pistoiese che mi ha adottato, dove vivo dal 2000, e New York sono perfettamente agli “estremi””.
L’anno 2007 è considerato un punto di svolta importante nella sua carriera. Oltre a studiare gli stili artistici di Picasso, è affascinato dall’Arte Africana, il cui aspetto esoterico e rituale lo affascina fin da bambino. Grazie a Giuliano Arnaldi e al format culturale “Tribale Globale”, che si dedica alla promozione e diffusione della cultura tribale, approfondisce la conoscenza di quest’arte. Inizia così il suo lungo percorso dedicato alla scultura e ai tessuti, ispirandosi alle bandiere Asafo del Ghana. Da questo momento in poi le sue opere si possono dividere in due diverse direzioni: da un lato la pittura, dall’altro l’Arte Tribale e quella Rituale, che però sono sempre combinate. Le opere di Biagioli sono realizzate in legno, carta, tessuto e cemento.
Pittura
Per Biagioli (qui in foto, al Parco sculture nel 2019) la pittura è un modo di “guardare il mondo”, una pausa per osservarne tutti gli aspetti, le contraddizioni e le attività. Realizzò i suoi primi lavori su tele fatte a mano, perché non aveva abbastanza soldi per acquistare telai già pronti. Nel tempo le sue opere acquisiscono stilemi caratteristici. É solito non accostare i colori ma separarli con una linea bianca.
“Non mi piace abbinare o mescolare i colori, utilizzo solo colori già pronti venduti nei negozi. Soffro di ansia cronica e mescolare due colori mi rende nervoso”, dice.
Il concetto di colore è molto importante per Biagioli e occupa un posto di rilievo nelle sue opere. Non è favorevole alla divisione dei colori in primari, secondari e terziari, quindi non condivide assolutamente l’idea che il bianco e il nero non siano considerati colori. Lui, al contrario, ha idee completamente diverse sui colori e, come scrive nel suo libro “Quaderno Analphabetico 1“, solo il bianco e il nero sono colori, il resto – rosso, giallo, blu e tutti i loro derivati - sono accessori che servono a far risaltare i due colori. Gli abbinamenti migliori per far risaltare i colori che costituiscono la base dell’arte alfabetica sono questi:
Per il rosso: bianco perla, giallo, verde chiaro e marrone chiaro.
Per il giallo: rosso, blu, marrone scuro e verde.
Per il blu: bianco perla, giallo-grigio, grigio-arancio e verde chiarissimo.
Ma, contrariamente a questo schema puramente grafico, nelle sue opere Filippo tende a dare libertà a tutto ciò che influenza l’opera, considerando il soggetto in base al materiali di supporto.
La giornalista di “Flash Art ” Elisabetta Rota scrive:
“Filippo, invece, ha scelto la libertà dei materiali, delle tecniche, dei segni e, soprattutto, della semplicità, creando ovviamente un manoscritto molto individuale e originale. Nonostante le influenze di Graffiti, Street Art e Art Brut, le sue opere sono sempre molto riconoscibili perché abbozza soggettivamente i momenti che ha sulla strada, che sono indissolubilmente legati tra loro, come tutta la vera arte.”
Tutto ciò ha dato vita ad un lungo percorso pittorico, che ha avuto un ricco sviluppo nel corso di tutti questi anni. Dalle imprecise tele industriali fatte a mano, al polistirolo, la plastica, le vernici acriliche e industriali che raccontano la vita e i pensieri dell’artista.
Opere di Filippo Biagioli importanti
Arise del 1997
Chanukkiyah, del 2017
Pagine di un diario del comportamento umano (untitle), del 2018
Pagine di un diario del comportamento umano (untitl), del 2018
Chanukkhià, del 2019
Illibro dei Nomi Significati, del 2019
Libri d’Oro Ebraici, 2019
The child with the dust blanket, del 2020
La Leggenda della Grigna, del 2021
Leggendario della Valnerina, del 2021
Trattato di Demonologia, Summa verborum numerii temporis et spatii, del 2024
Ziqquratu dalla Terra Santa, 2024
Spada degli Angeli, 2024
Crocifisso di Luce, 2024
Arte tribale
Filippo Biagoli si interessò a questo ramo dell’Arte fin da giovanissimo, ma vivendo nella periferia pistoiese dovette tacere, perché lì solo la pittura “classica era considerata arte: paesaggio, natura morta, ritratto…. Conoscendo Picasso, che fu fortemente influenzato dal continente africano, e l’arte di Jean-Michel Basquiat, Biagioli scopre e inizia a riconoscere questa nuova cultura. Grazie al format culturale “Tribale Globale”, potrà vedere centinaia di manufatti originali e lasciarsi ispirare dai loro simboli e colori. Ben presto sostituisce la conoscenza teorica con la pratica e prende parte attiva alla realizzazione di questi manufatti. Biagioli afferma che l’Arte Tribale europea esiste perché oggi, nonostante lo sviluppo industriale, l’Europa è un insieme di piccole tribù unite dai loro dialetti, tradizioni culinarie, rituali e caratteristiche religiose. Ad esempio, ricorda questo:
“Durante soli 8 chilometri, da Serravalle Pistoiese a Pistoia, il dialetto cambia tre volte, e la ricetta culinaria dei fegatelli assume un aspetto completamente diverso.“
Partendo dal presupposto che ogni gruppo di famiglie che vivono in una determinata zona, o anche le singole famiglie, possono essere considerate “piccole tribù”, Biagioli, riscoprendo e valorizzando le loro tradizioni, crea le sue opere d’arte. Tra i suoi primi lavori ricordiamo:
“Monete da trapasso” che venivano poste sugli occhi o nella tasca del defunto per pagare l’ingresso nell’aldilà;
“Le croci della sofferenza“, che simboleggiano le sofferenze di Gesù sul Calvario.
Altre opere includono bambole di legno o di cemento, che vengono utilizzate per combattere la solitudine, curare i malati e realizzare i sogni.
Dopo lo studio delle bambole Kuna panamensi, Namji camerunesi e Hinata Nagashi giapponesi, l’orientamento di Biagioli verso l’Arte Tribale si approfondisce tanto da sfociare gradualmente nell’Arte Rituale.
Arte Rituale
Alcuni considerano rituale tutto ciò che riguarda le cerimonie sacre, altri associano il rituale alla superstizione, che a volte si fonde con credenze popolari e religione. Ci sono anche persone che considerano il rituale la realizzazione di un fenomeno sociale creato dagli antenati in tempi moderni.
Per Biagioli il rito ha un valore simbolico, psicologico e autentico. Può essere espresso al livello più alto, come una cerimonia sacra, e può essere al livello quotidiano, come le abitudini personali di una persona che si ripetono e danno alla persona un senso di sicurezza. Pertanto, il rituale ha diversi livelli di importanza:
“In una ipotetica piramide della ritualità, possiamo partire dalla base, che sorregge il tutto, con i riti personali, strettamente legati alla persona. Appena sveglio la mattina qualcuno si laverà sempre i denti, alcuni prenderanno un caffè, altri faranno colazione, altri ancora andranno a passeggiare. Ma ripetuta questa gestualità ogni mattina, diventerà rito. Poi i riti si fanno sempre più sacri, fino ad arrivare alla punta della piramide, che racchiuderà i Riti direttamente in contatto con DIO”
Per Filippo, un livello è il fondamento di un altro, e a formare una scala perfetta, i riti ordinari del singolo sono in basso, e i riti sacri della comunità in alto, ed entrambi sono ugualmente importanti. Molte delle sue opere di arte rituale sono conservate in collezioni private e pubbliche: musei, luoghi culturali e religiosi. Le opere create per un privato hanno l’energia per dare a una persona pace, sicurezza e felicità. Le bambole in legno Gio’o Doll hanno il potere di scacciare la solitudine, ma creandole Filippo ha voluto scacciare la sua solitudine più che quella dell’acquirente. La sua immaginazione creativa ha anche creato bambole (i Wishesi), fatte di cemento ed erbe aromatiche. Questi ultimi presentano una zona cava dove è possibile inserire e custodire un desiderio debitamente scritto su un foglietto di carta e ripiegato in quattro parti.
L’Artista Biagioli, realizza le sue opere con materiali diversi, ognuno dei quali ha un proprio significato simbolico. Sono:
Cemento , per la cui creazione utilizza diverse miscele. A seconda del lavoro svolto, si va dal cemento leggero a quello di media resistenza, dal cemento tradizionale al cemento “verde”, che è una miscela di cemento, sabbia, acqua e altri elementi fisici e simboli.
Legno e piante, che utilizza nelle Opere Rituali Sacre come l’Acacia , considerata un legno sacro. Come descritto nella Torah e nella Bibbia, DIO ordina di costruire gli oggetti Sacri in Acacia. Sambuco viene utilizzato nei lavori inerenti la salute perché ha proprietà “curative”. L’Abete e il Pino simboleggiano la solitudine, ecco perché li usa per realizzare le bambole Gio’o Doll. Utilizza anche la Malva , che è simbolo di femminilità ed elimina le energie negative, e la Melissa, che è una pianta portatrice di calma e disgrega le energie negative.
Carta, Filippo prepara personalmente la Carta Rituale, che viene prodotta a mano durante il mese di Agosto e sotto la canicola. La arricchisce con oli essenziali ed erbe aromatiche . Questi ultimi rivestono la carta di energia positiva e assorbono tutta la potenza del sole. Una volta pronto, viene utilizzato per creare libri rituali estremamente importanti.
Daisy Triolo (Critica d’Arte e Artista) nel suo “Filippo Biagioli, Quaderno di Arte Tribale Europea”, esamina e approfondisce perfettamente queste tematiche.
Esoterismo
Il pensiero esoterico ed essoterico di Biagioli è espresso in tutte le sue opere. Le sue origini provengono da letture bibliche. Mentre il lato essoterico viene ampiamente rivelato, soprattutto con il suo lato cristiano, e ne dà un’idea allo spettatore attraverso simboli e scritti. Il lato esoterico viene presentato in modo più nascosto. La sua unica Opera Esoterica testuale è il libro “Arte sul fiume. In Ottempera Degnis, in Ottempera Matris”. È abbastanza complicato da leggere per chi affronta questo argomento per la prima volta, In ogni caso l’opera è un manuale in cui l’autore presenta tutto il suo mondo rituale esoterico, lo mappa e aiuta a comprendere il suo lavoro.
Il pensiero esoterico di Biagioli può essere suddiviso nei seguenti pilastri:
UN. L’ambiente esterno ha una grande influenza sulla formazione e sul campo energetico di un individuo e, a seconda della sua ubicazione, lo stesso individuo può sopportare queste influenze in modi diversi e acquisire uno status completamente diverso.
B. La natura è la somma di tutti gli oggetti viventi e inanimati. Ognuno di essi ha una propria energia, se tutto è in armonia con l’ambiente, si forma una coscienza collettiva attraverso la quale le persone si connettono e collaborano tra loro. In questo momento nasce lo “Yurakany Creato”, quindi vivente, che racchiude in ciascuna delle sue energie individuali profonde sinergie collettive, in una sorta di “coscienza collettiva”, che si estende ad ogni essere vivente.
C. A volte le opere esoteriche create dagli artisti possono essere fraintese o interpretate in modo diverso da chi le osserva. Questo può essere un problema per un artista il cui lavoro viene interpretato in modo diverso da come lui stesso ha creato l’opera. Quindi è indispensabile studiare l’Artista prima di poter farsi un giudizio personale.
Armenia e Biagioli
Per Biagioli, che non sapeva nulla dell’Armenia e della cultura armena, tutto cambiò quando scoprì il poeta tutto armeno Hovhannes Tumanyan. Dopo aver conosciuto la biografia di quest’ultimo, si rese conto che lo scrittore era molto legato alle tradizioni, al folklore e alla cultura del suo paese, qualità che gli stanno a cuore.
“Mi sono paragonato a Tumanyan, perché l’obiettivo di entrambi è preservare la memoria delle tradizioni dei nostri Paesi. Lavoro su opere vicine ai miei valori culturali, non mi piace mai ciò che è lontano dalla mia essenza”, dice.
“Dopo aver scoperto Tumanyan, ho iniziato a leggere le sue fiabe. Ho studiato la storia dell’Armenia per conoscere lo scrittore in modo completo, per conoscere la sua cultura e il suo ordine sociale. Ma penso che per comprendere e comprendere meglio la cultura del paese, sia necessario vivere in quel paese, parlare con la gente del posto e scoprire il loro mondo. Mi sono piaciute tutte le fiabe di Tumanyan, ma ho scelto “La morte di Kikos”, “Il coraggioso Nazar”, “La pentola d’oro”, “Il gallo invincibile” e “Il saggio e il pazzo”. Ho tenuto conto della loro lunghezza e disposizione in modo da poter ottenere un’opera d’arte armoniosa”, dice Biagioli parlando del libro che ha realizzato per il Museo di Hovannes Toumanian a Yerevan (Armenia).
L’artista è convinto che le fiabe di Tumanyan siano moderne e universali, anche se rappresentano allegoricamente la realtà. Era particolarmente attratto dagli eroi. Più di 100 anni dopo, gli uomini di oggi hanno le stesse idee ostinate, gli stessi problemi e cercano il senso della propria vita.
Filippo ha inviato il libro finito in dono al Museo Tumanyan, perché crede nel potere della cultura e pensa che dovrebbe essere accessibile a tutti.
Altre opere hanno citazioni armene, come la serie del vasellame, dedicato ai 1600 anni di Venezia.
“Quest’anno ricorreva il 1600° anniversario di Venezia e ho deciso di organizzare una mostra in questa occasione. Ho realizzato oggetti in cemento dedicati alle 4 religioni che hanno avuto un grande impatto sulla città nel corso dei secoli: Cristianesimo, Ebraismo, Apostolicesimo Armeno e Ortodossia. Ho creato piatti e brocche con un tema armeno e li ho illustrati nei toni del bianco, nero e viola scuro.”
Così, relativamente all’Armenia, nel set dedicato ad essa, il vaso riflette la storia delle Sante Vergini Gayane e Hripsime. Sul vaso c’è l’immagine iconografica di una croce armena con sopra scritto Cristo.
Il piatto è dedicato a Mesrop Mashtots con l’immagine di quest’ultimo e la prima frase scritta in armeno, tradotta dalle parabole di Salomone: “Conoscere la saggezza e la saggezza, conoscere la mia lingua da genio.”
Il secondo vassoio raffigura la resurrezione di Lazzaro. Al centro c’è Cristo, e su entrambi i lati c’è Lazzaro prima e dopo la risurrezione.
Musei e luoghi di culto che custodiscono opere di Biagioli
- Archivio Ufficio diritti Biblioteca Apostolica Vaticana
- Biblioteca Kandinsky del Centre Pompidou
- Biblioteca dipartimento Immagini British Museum, Londra
- Biblioteca Fondazione Musei Torino, Torino
- Archivio Museo del Prado, Madrid
- Biblioteca National Palace Museum, Taipei
- Biblioteca Museo Reina Sofia.
- MUSPAC Museo Sperimentale per l’Arte Contemporanea, L’Aquila
- Biblioteca Accademia di Belle Arti di brera, Milano
- Biblioteca Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi.
- Biblioteca Accademia di belle Arti, Firenze
- Biblioteca Centro de Arte Reina Sofia, Madrid
- Biblioteca Tate Gallery.
- Murales presso Centro disabili La Bottega – Chiesina Uzzanese (PT)
- Biblioteca e Complesso monumentale dei Girolamini, Napoli
- Murales presso Fabiani Arte Montecatini Terme (PT)
- Chiesa La Iglesias de Los Angeles – El Milagro, Salta.
- Museo Arte Contemporanea città di Kapan
- Fabiani Arte – Montecatini Terme (PT)
- Museo Compendio Casa Garibaldi – Isola di Caprera (SS)
- Museo delle Erbe – Cosio di Arroscia (IM)
- Comune di Cosio di Arroscia (IM)
- Museo Civico Setificio Monti (Abbadia Lariana, Lecco, Italia)
- Museo della Canapa (Sant’Anatolia di Narco, Perugia, Italia)
- Museo Hovhannes Toumanian (Erevan, Armenia)
- Museo PGC Guggenheim, biblioteca (Venezia, Italia)
- GAM Galleria Arte Moderna, archivio biblioteca (Roma, Italia)
- Chiesa di Santa Lucia (nord Italia)
- Chiesa (nord della Toscana, Italia)
- Chiesa (Liguria, Italia)
- Chiesa (Toscana centrale, Italia)
- MOCA, Museo Arte Contemporanea (Montecatini Terme, Pistoia, Italia)
- MACn, Museo d’Arte Contemporanea e del ‘900 (Monsummano Terme, Pistoia, Italia)
- Museo di San Valerio (Occimiano, Alessandria, Italia)
- Museo delle 500 (Garlenda, Savona, Italia)
- Museo dei Lumi (Casale Monferrato, Alessandria, Italia)
- Museo a cielo aperto (Camo, Cuneo, Italia)
- Museo Arte Tribale Fondazione Tribaleglobale (Vendone, Savona, Italia)
- Palazzo Imperiale (Genova, Italia)
- Museo Microcollection (itinerante)
- Pinacoteca all’aperto (Valloria, Imperia, Italia)
- Museo Erboristico Cosio di Arroscia (Italia)
- Collezione Comunale Cosio di Arroscia (Italia)
- Museo d’arte della città di Kapan (Armenia)
Bibliografia
- L’imbarcazione come tema nell’arte rituale-The boat as a theme in the ritual, 2022
- Catalogo Ragionato delle Opere di Filippo Biagioli Vol.2 2024
- Quaderni Analphabetici (Filippo Biagioli), num. 1-7, 2017
- Filippo Biagioli, Quaderno d’Arte Tribale Europea (Daisy Triolo), 2015
- Arte in giardino (Nadia Presotto e Renato Luparia), 2015
- Arte sul fiume (Filippo Biagioli), 2017
- Catalogo Ragionato delle Opere di Filippo Biagioli (Filippo Biagioli), 2018
- Cultura Tribali dal mondo (Giuliano Arnaldi e Alessandra Frosini), 2014
- MOCA, Montecatini Terme Arte Contemporanea (Bruno Ialuna), 2019
- Filippo Biagioli. Quaderno di Arte Tribale Europa (Daisy Triolo), 2015