• Mar. Feb 18th, 2025

Renato Luparia

  • Home
  • Renato Luparia
Renarto Luparia

Renato Luparia (insieme alla moglie Nadia Presotto Luparia, grande amico di Filippo Biagioli) è nato a Casale Monferrato e vive a Conzano (AL). Fin da giovanissimo si interessa di fotografia e sperimenta le tecniche del bianco/nero, colore, diapositiva fino al digitale.

Numerose le mostre personali in spazi pubblici e privati.

Ha partecipato alla prima edizione del MIA (Milan Image Art Fair) e a “Les Rencontres International de Photographie” di Arles (Francia). Nel 2017 è stato invitato alla Fondazione Federica Galli di Milano per la Mostra “Attraverso l’albero” dove sono state abbinate le sue immagini alle stampe della Maestra dell’incisione italiana.

Nel 2018 ha pubblicato con l’Archivio Fotografico Italiano il libro Italia Intima con mostre a Milano, Scicli (Ragusa), Arles e Grenoble (Francia).

Luparia ha inoltre esposto alla Biennale d’Arte Omnia di Alessandria del 2015 e 2022 e le sue stampe fotografiche “Fine Art” fanno parte di collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

Opere

“Attraversamento” di Renato Luparia.

Renato Luparia cattura l’effimero dinamismo della folla pedonale nel suo scatto intitolato “Attraversamento”. La composizione, giocata sull’alternanza di pieni e vuoti, di figure intere e frammenti di corpi, restituisce un senso di movimento e di energia vibrante.

La prospettiva leggermente dall’alto permette di abbracciare l’insieme dei pedoni che si muovono sulle strisce pedonali, mentre il ritmo regolare delle linee bianche orizzontali crea una sorta di griglia geometrica che ordina, solo apparentemente, il caos umano.

L’attenzione di Luparia si concentra sulle gambe e sui piedi dei soggetti, immortalati nell’atto di camminare, di incrociarsi, di seguire traiettorie diverse. Un dettaglio che rivela la sua capacità di osservare i particolari e di trasformarli in elementi significativi.

I colori, tenui e delicati, contribuiscono a creare un’atmosfera di normalità e di quotidianità. Il rosso dell’auto sulla sinistra, unico elemento cromatico più acceso, attira l’attenzione dello spettatore e lo guida verso l’angolo dell’immagine.

Nel complesso, l’opera di Luparia è un’istantanea rubata alla frenesia della vita urbana, un frammento di realtà che, attraverso la sua sensibilità artistica, si trasforma in un’immagine capace di raccontare una storia. Una storia fatta di passi, di incontri fugaci, di anonimato e di dinamismo, che ci invita a riflettere sulla nostra esistenza di individui che fanno parte di una collettività.

“Il suono del silenzio” di Renato Luparia.

La fotografia di Renato Luparia, intitolata “Il suono del silenzio”, è una composizione in bianco e nero che evoca un senso di pace e di isolamento. Protagonisti dell’immagine sono cinque alberi spogli, le cui forme si stagliano contro un cielo lattiginoso, avvolto in una fitta nebbia.

La prospettiva è tale da suggerire una profondità spaziale, con gli alberi che si susseguono in lontananza, creando un senso di armonia e di equilibrio. La loro nudità, accentuata dalla stagione invernale, rivela una struttura essenziale, quasi grafica, che si fonde con l’ambiente circostante.

L’assenza di colore contribuisce a creare un’atmosfera rarefatta, dove gli elementi si riducono all’osso, lasciando spazio all’immaginazione. La neve al suolo, sottile e uniforme, aggiunge un ulteriore tocco di candore e di silenzio.

L’immagine è un invito alla contemplazione, un’ode alla bellezza discreta della natura, capace di offrire spettacoli suggestivi anche nei mesi più rigidi. La fotografia di Luparia è un esempio di come l’arte possa trasformare una scena comune in un’esperienza poetica, capace di toccare le corde dell’anima.

Fotografia di Renato Luparia

La fotografia di Renato Luparia cattura un dettaglio che rivela un mondo di trasformazione e decadenza: una superficie di metallo corrosa dalla ruggine. L’immagine, apparentemente astratta, si rivela un brano di materia vissuta, un frammento di un paesaggio industriale o urbano segnato dal tempo.

La composizione è giocata sull’equilibrio tra la texture ruvida e irregolare della ruggine e la campitura cromatica che occupa quasi l’intera superficie. I colori, caldi e terrosi, variano dal grigio-bluastro al ruggine intenso, creando una sorta di gradiente che attrae l’occhio dello spettatore.

L’attenzione di Luparia si concentra sulla materia, sulla sua capacità di raccontare una storia attraverso i segni lasciati dagli agenti atmosferici e dall’usura. La ruggine diventa un elemento estetico, una sorta di pittura naturale che decora la superficie metallica con forme e colori inattesi.

Nel complesso, l’opera di Luparia è un invito a osservare con attenzione i dettagli che ci circondano, a scoprire la bellezza nascosta nelle cose semplici e a riflettere sulla natura effimera dei materiali e sulla loro capacità di trasformarsi nel tempo. Un’immagine che bilancia tra realtà e astrazione, tra documentazione e interpretazione artistica.