in italiano letteralmente, Arte grezza, ma tradotto anche come “arte spontanea”) Nel 1945 il pittore francese Jean Dubuffet conia il concetto di Art Brut, che in italiano potremmo tradurre come “Arte brutta”, “Arte grezza” o “arte spontanea”; per indicare le realizzazioni artistiche prodotte da artisti non professionisti. Per esempio pensionanti, utenti di ospedali psichiatrici, dilettanti che dipingono al di fuori di regole preimposte, senza pretese culturali.
Secondo Dubuffet, l’Art Brut deve:
«naître du matériau […] se nourrir des inscriptions, des tracés instinctifs»
(sorgere dal materiale […] nutrirsi delle iscrizioni, delle disposizioni istintive).»
Jean Dubuffet: “lavori effettuati da persone indenni di cultura artistica, nelle quali il mimetismo, contrariamente a ciò che avviene negli intellettuali, abbia poca o niente parte, in modo che i loro autori traggano tutto dal loro profondo e non stereotipi dell’arte classica o dell’arte di moda.”
Ed ancora: “Quei lavori creati dalla solitudine e da impulsi creativi puri ed autentici – dove le preoccupazioni della concorrenza, l’acclamazione e la promozione sociale non interferiscono – sono, proprio a causa di questo, più preziosi delle produzioni dei professionisti.”
Nel 1972 il critico d’arte inglese Roger Cardinal, definisce l’Art Brut come Outsider Art.
Ma il termine di Dubuffet è specifico, mentre il termine inglese Outsider Art è applicato in maniera più ampia, inglobando anche altri stili pittorici.