• Lun. Lug 14th, 2025

Filippo Biagioli Novies Lucens

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Filippo Biagioli, artista poliedrico con una grandissima produzione di opere d’arte alle spalle, è conosciuto dal grande pubblico per la produzione di dipinti su tela e murali con lo pseudonimo di analphabeta.

In occasione della mostra che si è tenuta alla “casa studio galleria CVM VENIO” di Larciano con il titolo “che ci faccio io qui?” abbiamo deciso di mostrare un aspetto più ancestrale delle sue produzioni: un’artetrascendentale capace di trasportare ciascuno di noi in una dimensione senza tempo, dove le regole e le comuni rappresentazioni si annullano, lasciandosi guidare da un linguaggio primordiale.

Nell’arte di Filippo il significato va oltre il significante, svincolato dalla forma e dall’estetica, è il gesto, il suono, il rito, la preparazione ed il percorso che fa l’opera d’arte: è un chiaro esempio in cui l’artista diviene tramite di un’energia intangibile che lo manovra e lo guida -come un profeta- per poter portare un messaggio a tutti coloro destinati ad entrare in contatto con il Divino.

Non è un caso che nell’ambiente sia conosciuto con diversi appellativi in relazione al tipo di linguaggioutilizzato: Filippo Biagioli, il suo nome di battesimo.

Analphabeta quando utilizza la pittura come mezzo di espressione, sia questa su tela o su muro.

Infine, per una cerchia più ristretta, Novies Lucens che svela la sua attività di artista esoterista: un ambito in cui l’arte si spoglia del suo aspetto prettamente estetico per farsi veicolo di messaggi spirituali e rituali.

Quest’ultimo appellativo si traduce in “nove volte lucente”, una scelta dettata dal singolare percorso iniziatico intrapreso dall’Artista: allievo di ben tre maestri di cui uno nel passato e due attuali di diverse tradizioni; uno di orientamento sufista ed uno di tradizione cabalista. Questo è un evento rarissimo che denota la peculiaritàdel percorso interiore intrapreso da Filippo e della sua conoscenza in quanto il un allievo nel corso della propria vita è seguito da un solo ed unico maestro.

Durante la propria carriera il significato di questo appellativo si è ulteriormente rafforzato perché le opere realizzate dal Biagioli, sotto la guida e le indicazioni del Divino, hanno costantemente prodotto i risultati dichiarati e per cui erano state realizzate.

Il nove volte lucente diviene quindi una testimonianza della sua connessione e della sua capacità di manifestare le volontà attraverso l’arte, ed un riconoscimento della sua eccezionale luce spirituale e della sua efficacia nel mondo dell’arte esoterica e rituale.

E’ quindi con questo appellativo che si manifesta in tutta la sua grandezza come “artista iniziato”, guidato da una triplice saggezza spirituale e capace di realizzare opere di grande impatto e significato. In uno scenario come l’ex convento, -dimora di dedizione spirituale-, in cui risiedevano persone che avevano compiuto la scelta di donare la propria esistenza terrena a Dio e alla sua manifestazione in Terra, si inseriscono le opere del Biagioli guidandoci in un percorso che attraverso simboli, maschere sculture e stoffe parla alla parte più primitiva di ognuno di noi chiedendoci di spogliarci di ogni cosa superflua e di lasciarsi trasportare in un mondo astratto, dove è possibile mettersi in ascolto e percepire ciò che di invisibile ci circonda e ci guida in questo lungo percorso chiamato vita alla ricerca del nostro ruolo.