Gio’o Doll D187CAB
L’opera di Filippo Biagioli “Gio’o Doll D187CAB”; nasce nel 2022. Si tratta di una scultura “analphabetica”.

Analisi dell’Opera: Gio’o Doll D187CAB di Filippo Biagioli
La Gio’o Doll D187CAB di Filippo Biagioli è un’opera scultorea che trascende la semplice forma di “bambola” per diventare un totem personale e un oggetto rituale contro la solitudine. L’opera è un potente esempio di come l’artista trasformi il recupero di materiali grezzi in una narrazione intima e universale.
#Materiali e Ispirazione
L’opera è realizzata a partire da un pezzo di legno recuperato, la cui forma allungata e irregolare è mantenuta e valorizzata. Questa scelta del materiale, non trattato e con le sue imperfezioni, rimanda all’arte primitiva, all’Art Brut e alla scultura tribale, dove l’oggetto non è levigato, ma possiede una sua spiritualità intrinseca.
Il titolo, Gio’o Doll, evoca subito un senso di spiritualità e di funzione magica o protettiva, richiamando alla mente le katsina doll dei nativi americani o altre figure votive. Tuttavia, Biagioli ribalta il significato: la bambola non protegge solo chi la possiede, ma l’artista stesso durante il processo creativo, offrendo un rifugio emotivo dalla solitudine.
Estetica e Cromatismo
La figura si sviluppa verticalmente, suddivisa in tre sezioni principali che creano un contrasto visivo e cromatico:
1. La Testa (Superiore): È la parte più espressiva. I volumi irregolari del legno sono dipinti con un blu intenso e decorati con motivi in rosso e bianco che definiscono occhi sbarrati, una bocca sdentata e un’espressione quasi attonita o primordiale. L’aggiunta di due viti orizzontali conferisce un elemento industriale e quasi doloroso, come se la testa fosse stata fissata o compressa.
2. Il Corpo (Centrale): Caratterizzato da un blu più chiaro e acquoso, questa sezione è ricoperta di pittogrammi e simboli geometrici (triangoli, quadrati, frecce) in rosso. Questi glifi richiamano l’idea di un linguaggio segreto, forse l’alfabeto della solitudine, o la codificazione del mondo esterno da cui l’artista si estranea. Le sgocciolature di pittura rossa enfatizzano l’immediatezza del gesto.
3. La Base (Inferiore): Qui domina un rosso mattone coperto da una griglia di linee blu, quasi a suggerire un tessuto o una prigione. Un nastro di stoffa rossa annodato funge da punto di congiunzione e rottura, un elemento di contrasto materico che aggiunge una nota vibrante di vitalità o di legame spezzato.
Interpretazione e Significato
La Gio’o Doll è, in sostanza, la materializzazione di un’esperienza introspettiva. L’atto di crearla — l’estraniarsi dal mondo — trasforma l’oggetto in un*ricevente emozionale. La bambola non è un’immagine idealizzata, ma un insieme di frammenti grezzi, emotivamente carichi e assemblati con urgenza.
Il contrasto tra i colori primari e il legno ruvido, tra le linee geometriche e i volti espressionisti, suggerisce la tensione tra il caos interiore della solitudine e il tentativo di darle forma e ordine attraverso l’atto artistico. La Gio’o Doll D187CAB è, dunque, una testimonianza tangibile del potere terapeutico dell’arte e della capacità di Biagioli di infondere negli oggetti semplici una complessa e toccante umanità.
- Artista: Filippo Biagioli
- Dimensione: 98 cm × 7,5 cm x 4 cm
- Materiali: acrilico su legno
- Anno: 2022
- Collezione: privata
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