• Sab. Apr 19th, 2025
Vaso di fiori opere di Filippo Biagioli pittore

Mentre la natura si risveglia con una sinfonia di colori e profumi, qui a Serravalle P.se fa freddo. Ma come in ogni angolo d’Europa, sentiamo nell’aria una palpabile energia di rinnovamento. La primavera non è solo una stagione meteorologica; è un potente simbolo di Rinascita, un tema che da sempre risuona profondamente nel cuore delle culture umane e che, inevitabilmente, si intreccia con la mia ricerca artistica sui Rituali Europei.

Osserviamo il germogliare dei primi fiori, l’allungarsi delle giornate, il ritorno degli uccelli migratori. Questi non sono semplici fenomeni naturali, ma veri e propri atti di un ciclo cosmico che si ripete ciclicamente. Un ciclo che i nostri antenati hanno saputo leggere e interpretare attraverso riti e celebrazioni che celebravano la vittoria della luce sulle tenebre, della vita sulla morte.

Pensiamo alle antiche feste legate al risveglio della terra: le semine propiziatorie, i falò purificatori che scacciavano l’inverno, le danze che invocavano la fertilità. Ogni gesto, ogni parola, era intriso di un significato profondo, un tentativo di sintonizzarsi con il ritmo vitale del pianeta e di assicurarsi un futuro prospero.

Anche se il nostro mondo moderno sembra aver allentato molti di questi legami espliciti con la natura, l’archetipo della rinascita primaverile continua a vivere in noi. Lo sentiamo nel desiderio di intraprendere nuovi progetti, nella voglia di “fare pulizia” sia fisica che mentale, nell’energia che ci spinge a uscire e a connetterci con gli altri.

Nella mia pratica artistica, esploro spesso queste antiche radici rituali, cercando di comprenderne la persistente rilevanza nel contesto contemporaneo. Mi chiedo: quali sono i nostri “rituali di rinascita” oggi? Come celebriamo, consciamente o inconsciamente, questo passaggio cruciale? Forse è una semplice passeggiata nel parco per ammirare i primi boccioli, o la decisione di iniziare una nuova attività, o ancora un momento di riflessione interiore per lasciar andare il passato e accogliere il futuro.

Credo che riscoprire e reinterpretare questi antichi schemi rituali possa offrirci una preziosa chiave di lettura del nostro presente. Ci ricorda che siamo parte di un ciclo più grande, che la trasformazione è inevitabile e che, anche dopo i periodi più bui, la speranza e la nuova vita sono sempre possibili.

In questa primavera del 2025, vi invito a riflettere sui vostri personali “rituali di rinascita”. Quali gesti, quali pensieri vi aiutano a lasciarvi alle spalle l’inverno interiore e ad accogliere la freschezza e le promesse della nuova stagione?