” «Per me è stato uno stupro a tutti gli effetti. Continuava a sputarmi addosso, diceva che mi piaceva». Le parole sono dure, dirette, e arrivano da alcune attrici del cinema pornografico che hanno lavorato con rocco siffredi, il volto più noto dell’hard italiano. A parlare sono donne che per la prima volta raccontano pubblicamente le loro esperienze, e lo fanno davanti alle telecamere de Le Iene, in un’inchiesta firmata da Roberta Rei e Francesco Priano che torna ad accendere i riflettori su un tema delicato e spesso sottovalutato: il consenso nel porno. “

L’intero articolo potete leggerlo su https://www.leggo.it/gossip/news/rocco_siffredi_denuncia_pornostar_stupro_sputava_addosso_le_iene_oggi_15_4_2025-8781200.html

Ora, perchè oggi parlo di porno? Il porno è una gigante e perfetta cartina tornasole per testare l’andamento della società. Si, liberi di non crederci, ma è così. Non a caso, con l’inasprimento dei alcuni generi, dove la donna viene considerata, da qualche anno, carne da macello, c’era da aspettarselo che la violenza nella società reale, verso il gentil sesso, aumentasse. Se ciò che le pornostar dicono è vero, è inutile difendere siffredi. Si tratta di un reato contro la persona.

Premetto che siffredi non mi è mai piaciuto perché mi è sempre sembrato viscido e frustrato. Considerarlo un eroe, un uomo di successo, un mito, perchè ha un pisello più grande della media, conferma che l’intelligenza media del genere umano, si sta abbassando. E no, non ho niente da invidiare a lui: ne i soldi, ne il sesso, ne la fama. Il mio è un commento oggettivo:

Il porno, a tutti gli effetti è un lavoro, con contratti, analisi sulla salute, sceneggiature e tutto il resto. Quindi, come tale, vanno eseguite le prestazioni per le quali la/il pornostar hanno accettato i termini contrattuali e sono state pagate. Ogni cosa extra, non richiesta e imposta, in questo caso, è da considerarsi reato contro la persona.